L’osteopatia

A. T. Still, foto 1

Dr. Andrew Taylor Still, vissuto tra il Kansas ed il Missouri (1828-1917)

E’ una medicina manuale nata negli Stati Uniti ad opera del Dott. A. Taylor Still nel 1874.
Ho pensato che l’osso, osteon, fosse il punto da cui dovevo partire per accertare la causa delle condizioni patologiche e così ho messo insieme “osteo” con “patia” e ho ottenuto Osteopatia”.

“L’osteopatia è la regola del movimento, della materia e dello spirito, dove la materia e lo spirito non possono manifestarsi senza il movimento; pertanto noi osteopati affermiamo che il movimento è l’espressione stessa della vita”. (Still, A.T. Autobiografia, 1897)

Fondata su una conoscenza precisa dell’ anatomia e della fisiologia del corpo umano, il fine dell’osteopatia è quello di ridare movimento, armonia e fisiologia, ricreando le condizioni migliori (terreno) affinché il corpo ritrovi lo stato di salute.
Il trattamento osteopatico si avvale di un sistema di tecniche esclusivamente manuali, che mirano a correggere meccanicamente delle variazioni strutturali o disordini meccanici capaci di provocare delle alterazioni patologiche.
Proponendosi di giungere alla causa (e non all’effetto), ristabilendo la mobilità della struttura, la funzione si può riadattare ed il corpo potrà allora iniziare il suo percorso di autoguarigione. (da Collegio italiano di Osteopatia C.I.O.)

Principi fondamentali

Still fondò l’osteopatia su tre principi fondamentali:
l’unità biologica, dinamica ed ecologica del corpo
il rapporto tra struttura e funzione
il concetto di autoguarigione

  • Unità del corpo: l’individuo è visto nella sua globalità, in maniera “olistica”. Apparato muscolo-scheletrico, organi interni, fasce, sistema nervoso, ma anche psiche.., costituiscono un tutt’uno funzionale in cui ogni parte è direttamente collegata ed inscindibile dall’altra, e la cui azione sinergica assicura il benessere e la salute della persona.
  • Relazione tra struttura e funzione: “la struttura governa la funzione”. Una corretta funzione e possibile solo grazie alla perfezione della struttura portante, se tale equilibrio è alterato ci si trova di fronte a una disfunzione osteopatica, caratterizzata da una zona corporea in cui si verifica una restrizione di mobilità. Quando una qualsiasi componente, per motivi diversi, non lavora in modo corretto crea uno stato di squilibrio che influisce anche sulle altre. L’organismo reagirà a tale disequilibrio creando delle zone di compenso e di adattamenti corporei che alterano il benessere generale dell’organismo.
  • Autoguarigione: il compito di un buon osteopata è quello di ripristinare la salute del paziente, sfruttando i meccanismi di autoregolazione che l’organismo possiede ed eliminando tutti gli “ostacoli” che perturbano questi meccanismi. L’osteopatia mira a ristabilire l’armonia della struttura scheletrica di sostegno ed una buona “omeostasi” generale.